Gonadotropina Corionica Umana HCG

Gonadotropina Corionica Umana HCG

La sigla HCG che viene utilizzata per indicare la gonadotropina corionica umana deriva dall’inglese “Human Chorionic Gonadotropin” e, talvolta, viene utilizzato il sinonimo coriogonadotropina umana. La loro produzione da parte dell’ipofisi è strettamente connessa a quella di gonadoliberina (GnRH o LHRH) da parte della regione cerebrale dell’ipotalamo. Questo esame non richiede una determinata preparazione, ma deve essere prelevato quando le donne hanno in corso il ciclo ovarico. Il costo per una visita specialistica può variare, ma il range di prezzo è sempre indicato sul nostro sito durante https://hornimports.com/2024/10/29/steroid-indicazioni-per-l-uso-4/ la fase di prenotazione in maniera trasparente.

  • Il dosaggio della gonadotropina corionica umana, eseguito sulle urine o sul sangue, viene utilizzato come test di gravidanza.
  • Sono identiche sia nei maschi che nelle femmine; l’interazione con specifici recettori nei testicoli e nelle ovaie ne differenzia gli effetti nei due sessi.
  • L’FSH stimola lo sviluppo delle cellule della granulosa del follicolo ovarico e controlla l’aromatasi responsabile della formazione di estradiolo in tali cellule.
  • In seguito a ciò, si abbassano sia gli estrogeni, sia il progesterone ed il tessuto che ricopre l’utero (endometrio), che si era modificato per ricevere l’uovo fecondato, desquama, dando luogo alla mestruazione.
  • Questi ormoni, dopo essere stati secreti, vengono rilasciati nel sangue affinché si dirigano verso le cellule bersaglio per attivare diversi processi metabolici a seconda dell’organo coinvolto.
  • Al di fuori della gestazione, il riscontro dell’incremento delle concentrazioni di gonadotropina corionica umana nel sangue è indicativo di alcune condizioni patologiche, come una malattia trofoblastica gestazionale o alcuni tumori benigni e maligni dell’ovaio e del testicolo.

Quali sono le gonadotropine?

Sia le cellule della granulosa che le cellule della teca appartengono al follicolo ovarico. Per il mantenimento della fertilità maschile, è possibile l’impiego di gonadotropine. Oltre alla terapia sostitutiva con preparazioni a base di testosterone, viene stimolata la sua secrezione tramite l’uso della gonadotropina corionica umana (hCG). Il dosaggio della gonadotropina corionica umana, eseguito sulle urine o sul sangue, viene utilizzato come test di gravidanza. Inoltre, la gonadotropina corionica viene somministrata in campo sportivo per riattivare la produzione testicolare di testosterone, per esempio quando sono state utilizzate alte dosi di steroidi anabolizzanti. Nell’uomo, non si ha un andamento ciclico della produzione di gonadotropine come nella donna.

Solo nel caso delle donne, il campione necessario al test va raccolto nel corso del ciclo ovarico. Nell’uomo, a partire dalla pubertà, le gonadotropine stimolano la produzione degli androgeni e degli spermatozoi, destinata a protrarsi per tutta la vita. Per le prenotazioni effettuate entro il 28 febbraio, l’esame dell’ormone antimulleriano e lo spermiogramma sono inclusi nel prezzo della prima visita.

Regolazione Ormonale della Fase Follicolare

Tali molecole, proteine eterodimeriche, hanno in comune una catena di 92 amminoacidi detta subunità α, mentre differiscono per l’altra catena polipeptidica detta subunità β.

Tra le gonadotropine più note ci sono l’ormone follicolo stimolante (FSH) e l’ormone luteinizzante (LH). Questi ormoni, dopo essere stati secreti, vengono rilasciati nel sangue affinché si dirigano verso le cellule bersaglio per attivare diversi processi metabolici a seconda dell’organo coinvolto. Tra le gonadotropine più note ci sono l’ormone follicolo stimolante (Fsh) e Lh (ormone luteinizzante). Questi ormoni sono attivi sia nelle ovaie sia nei testicoli e vengono prodotti dall’ipofisi anteriore (adenoipofisi), la cui attività, a sua volta, è controllata dall’ipotalamo. Fsh e Lh, dopo essere stati secreti, vengono rilasciati nel sangue affinché si dirigano verso le cellule bersaglio per attivare diversi processi metabolici a seconda dell’organo coinvolto. Lh stimola, invece, la produzione del testosterone che, successivamente, le cellule della granulosa convertiranno in estrogeni.

Basse dosi di estrogeniriducono la frequenza delle oscillazioni dell’LHRH e, fatto più importante, rendono meno sensibile la risposta ipofisaria all’LHRH; questo fenomeno si riscontra in modo evidente in donne in età postmenopausale con gonadotropine elevate. Livelli di estrogeni elevati per periodi prolungati stimolano la secrezione di LHRH e di LH (feedback positivo); questo fenomeno è in parte responsabile del picco di LH prima dell’ovulazione. La sensibilità dell’LHRH a questo feedback positivo da parte degli estrogeni aumenta nel periodo medio della pubertà fino alla fase finale. Anche se il progesterone riduce la frequenza della pulsatilità dell’LHRH, l’aumento del progesterone nella fase terminale della fase follicolare aumenta la sensibilità dell’ipofisi all’LHRH in termini di secrezione di LH, contribuendo al picco dell’LH stesso.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *